Value Bet
Scopri cos’è una valuebet o scommessa di valore. Gioca al meglio con Comparabet – Value Bet
Anche chi non conosce l’inglese può dedurre facilmente cosa possa significare Value Bet, termine chiave nel betting moderno e ormai pratica consolidata tra i bettors professionisti che vivono giocando e puntando sulle lavagne dei bookmakers. Scommessa di valore, nella nostra lingua, tanto pe r capire di cosa stiamo parlando anche se il termine inglese, una volta capito il meccanismo, esprime molto meglio il concetto che ha in sé.
La Value bet, quindi è una quota reale relativa a una partita di calcio sproporzionata rispetto alla reale probabilità che un risultato si avveri. Qualcuno parlerebbe di quota “sbagliata” e, in effetti, vincere con questo tipo di tecnica significa riuscire a definire il valore di una scommessa sportiva e di puntare su un risultato “sottostimato” da un bookmaker. È il caso in cui si punta su un esito che può verificarsi con probabilità superiori rispetto alla quota attuale offerta dal book. Vedremo poi le tecniche e i calcoli da fare ma per capire se siamo di fronte ad una scommessa di valore, si può utilizzare una formula matematica molto semplice che prevede la moltiplicazione dell’offerta dei quotasti per la percentuale che, secondo i nostri studi, rappresenta le odds che un evento si verifichi davvero. Queste giocate, quindi, si mettono in pratica quando la quota reale offerta dal sito di betting scelto esprime una percentuale di realizzazione più bassa di quella reale e che esce dalle nostre stime.
Le formule e le tecniche per vincere con le Value Bet
Le tecniche per vincere con le Value Bet ci consentiranno di capire quando un esito tradotto in una quota reale dei quotisti del bookmaker finisce sulle lavagne di scommesse. Grazie a semplici formule riusciremo a definire il valore di una scommessa sportiva e di puntare quindi su un risultato “sottostimato” da un bookmaker. Invertendo il concetto di partenza possiamo spiegare ancora meglio una Value Bet. In pratica tratta di bettare su un risultato che ha una probabilità di verificarsi superiore rispetto alla quota offerta dal bookmaker.
Per capire se siamo di fronte ad una value bet, basta utilizzare la formula seguente: (quota del bookmaker x probabilità (%)) / 100 e cioè si deve moltiplicare la quota attuale offerta in lavagna per la probabilità percentuale (%) di riuscita della scommessa e poi va diviso il prodotto per 100.
Se il risultato è superiore a 1, allora siamo di fronte ad una value bet! Ovviamente più il valore di riferimento cresce e più ha senso puntare sull’evento che stiamo analizzando. Al contrario se il risultato è inferiore a 1, non si tratta di una scommessa di valore e il rischio di perdite è elevato.
Per essere ancora più chiari mettiamo che un bookmaker qualsiasi offra una quota di 1.50 per la vittoria finale dell’Inter nel campionato di Serie A. Secondo le conoscenze che abbiamo in quel determinato momento e secondo le statistiche e i risultati e le nostre sensazioni fissiamo che, realmente, la squadra nerazzurra possa vincere effettivamente lo Scudetto nell’80% dei casi.
Applichiamo quindi la formula per vedere se si tratta di una value bet: (1.50 x 80)/100 = 1.20 (>1).
Il risultato (1.20) è superiore a 1 e quindi, come abbiamo visto, scommettere sulla vittoria dello Scudetto da parte dell’Inter è una value bet.
Value bet e la complessità del calcolo delle probabilità
Come abbiamo visto sulla base degli esempi in questione, in effetti l’unica difficoltà che sembra esserci in questo tipo di tecnica è proprio il calcolo della percentuale da moltiplicare per la quota e quindi dividere per il fattore 100. È un numero complesso e va ben calibrato proprio per non rischiare di sovrastimare (o sottostimare ovviamente) le odds di realizzazione di un evento. Servono anche basi statistiche e vista la complessità del calcolo delle probabilità. Come fanno i quotisti e gli scommettitori professionisti è bene studiare a fondo l’evento consultando le probabili formazioni, lo stato di forma dei giocatori, gli elementi della rosa assenti, lo stato del terreno di gioco, le statistiche e analizzare tutte le informazioni che possono influenzare il risultato. Ancora meglio è cercare informazioni ancora più approfondite anche se si tratta di un impegno molto importante e ci vogliono contatti e tanto tempo che solo un vero professionista può impiegare. Per questo, e ne parleremo più volte, è bene non rischiare troppo a livello economico su queste giocate che possono dare soddisfazione ma per poco possono danneggiare il bankroll degli scommettitori.
In effetti accade spesso che anche gli stessi bookmaker sottostimino la probabilità di un risultato, a causa della non perfetta conoscenza di uno sport, di un campionato o di un giocatore. Le cosiddette “quote sbagliate”, in effetti, si trovano spesso nei mercati di betting di sport minori e meno praticati e che difficilmente possono avere notizie, dati e una conoscenza approfondita sia della disciplina che delle performance delle squadre o degli atleti di riferimento. In generale se si ha pronostico facile e si conosce molto bene uno sport, le possibilità di vincita sono interessanti con un rischio minore rispetto ad un mercato che si conosce meno o che presenta un grado maggiore di imprevidibilità!
Ovviamente il principio della Value bet può essere applicato anche ad altri eventi, oltre che al classico 1X2, come le scommesse sul marcatore o altri format di gioco che ci consentono di calcolare una probabilità per noi certa su un esito dell’evento.
Le Value Bet non sono scommesse sicure
Prima di passare all’applicazione della formula dobbiamo imprimere bene un concetto nella nostra mente da scommettitore e cioè che le value bet non sono scommesse sicure. Il fatto che sia una quota reale alta ed interessante su un particolare risultato che un esperto può considerare estremamente probabile, non è detto che la nostra analisi sia corretta e che le probabilità calcolare centrino poi l’esito finale che ci può permettere di passare alla cassa dell’allibratore. Quindi, anche dovessimo riuscire ad individuare una Value bet, occorre comunque comportarsi con saggezza, giocando con moderazione solo quello che si è in grado di perdere. La logica del bankroll di derivazione anche pokerista per la quale è preferibile investire solo una percentuale del nostro portafoglio.
Insomma, anche se la formula matematica ci dice che si è di fronte a una Value bet, non bisogna lasciarsi prendere la mano e si deve giocare sempre con la testa.
Dove trovare le Value Bet?
Come abbiamo già accennato nella spiegazione introduttiva e prevedente, ci sono dei mercati e degli eventi in cui è più facile trovare le Value Bet. Abbiamo la formula per il calcolo dalla quota reale e dalla quota attuale ma ci sono anche alcune situazioni in cui possiamo andare diretti e avere maggiore probabilità di trovare le cosiddette scommesse di valore. Innanzitutto scovarle nei campionati principali è poco probabile, perché in questo giochi i bookmaker sono ben attenti alle quote che offrono. Qui si concentrano i maggiori volumi di gioco, le singole più importanti e, specie nel calcio, basket e tennis, i match di riferimento sono molto più seguiti dai quotisti e dai sistemi di alert. Ci sono più aggiustamenti, più informazioni e quindi meno possibilità di offrire un prezzo (la quota è il Price del betting come noto) di sicuro meno conveniente per lo scommettitore e che presenta meno rischi per il bookmaker.
Questo metodo di calcolo va seguito per sport e campionati minori. Qualche esempio? La seconda lega francese o l’hockey su ghiaccio, in cui l’assegnazione delle odds è altamente automatizzata senza grande supervisione umana proprio perché vi sono molte meno info e meno quotisti esperti in grado di seguire alla perfezione alcuni match e le performance degli atleti. Se si approfondisce la conoscenza di un campionato minore, la Serie C, i dilettanti o anche la Serie B anche se è un mercato molto importanti in Italia, più si ha probabilità di trovare value bet!
Sarà fondamentale sempre l’approccio matematico e statistico ma un bettor che segue ed è tifoso di una squadra della seconda lega spagnola, tanto per fare qualche altro esempio, avrà sicuramente più notizie e più partite viste di un qualsiasi quotizza o sistema automatizzato dei bookmaker. I palinsesti, non a caso, sono molto ampi e si gioca praticamente tutto lo sport ed è comprensibile la difficoltà di chi segue questo tipo di offerte di gioco.
Oltre ai campionati minori di tutti gli sport ci sono anche alcune modalità di gioco in cui gli scommettitori si devono specializzare se vogliono guadagnare di più e scovare le Value Bet. Ad esempio le scommesse sui calci d’angolo, i cartellini distribuiti durante i match di calcio, le Under e le Over e anche il Goal No Goal. Un altro sport difficile da quotare senza rischi per i bookmaker è il Tennis su alcuni tornei, sempre minori.